La storia di Poggio Ubertini
La prima costruzione della Villa di Poggio Ubertini, che ospita oggi il Centro Evangelico, risale alla fine del Settecento. I suoi primi proprietari, Luca Antonio Cicciaporcio (di nobile famiglia romano-fiorentina) e sua moglie Elisabetta Stuart della casa di Scozia, furono sepolti nella cappella della Villa al momento della loro morte, avvenuta rispettivamente nel 1816 e nel 1822.
Successivamente la Villa fu acquistata dalla famiglia dei Conti Baldelli, originari di Cortona (AR): sempre nella cappella si trovano tuttora sepolti due esponenti di questa casata. La famiglia Baldelli estese l’originario edificio della Villa, aggiungendovi al primo piano l’abitazione per la famiglia del fattore, incaricato di guidare le attività agricole sviluppate nell’intera proprietà, e per le famiglie dei braccianti preposti al lavoro dei campi. Al piano terra furono costruiti un magazzino, un’ampia stalla dove ospitare i bovini, e una grande cucina dove le famiglie dei braccianti potessero raccogliersi insieme al momento dei pasti.
Sempre nel corso dell’Ottocento furono costruiti, accanto a quello della Villa-Fattoria, altri quattro edifici. Il più piccolo, la ‘porcilaia’, accoglieva gli animali domestici allevati per uso alimentare. Il più grande, ancora oggi indicato come ‘tinaia’, accoglieva al piano seminterrato un enorme cantina, con una stupenda volta a vela a mattoncini, per la produzione e la conservazione del vino; al piano terra un locale usato come magazzino, ma soprattutto per il deposito di tini e caratelli; il primo piano, con pavimento in legno, serviva soprattutto per stendere ad asciugare prodotti agricoli (granturco ed altro) e strumenti di lavoro leggeri (come le stuoie del frantoio per l’olio). Gli altri due edifici accoglievano: uno l’abitazione del guardiacaccia ed i laboratori del fabbro e del falegname, l’altro il frantoio per l’olio e il deposito del grano (per questo viene ancora oggi chiamato ‘granaio’).
L’ultima erede della famiglia Baldelli, la contessa Giulia, nel 1908, dopo aver ascoltato il messaggio del Vangelo, si convertì a Cristo e divenne membro della chiesa evangelica di Firenze via della Vigna Vecchia, alla quale si univa ogni domenica, raggiungendo il luogo del culto con la sua carrozza e percorrendo quindi una distanza, fra andata e ritorno, di circa 40 Km.
Nel 1924 Giulia Baldelli preparò un testamento nel quale esprimeva la volontà di donare tutta la proprietà della Fattoria di Poggio Ubertini alla chiesa di via della Vigna Vecchia perché la utilizzasse per l’edificazione della Chiesa in Italia, per il progresso del Vangelo e per svolgere opere a carattere sociale. Di questa scrittura Giulia Baldelli non diede comunicazione ad alcuno, tant’è che nel 1932, all’indomani della sua morte, quando i fratelli membri del Consiglio di Amministrazione dell’allora “Opera della Chiesa Cristiana dei Fratelli” furono convocati da un notaio che comunicò loro il lascito testamentario, furono fortemente sorpresi e per un po’ di tempo furono anche disorientati, non riuscendo a capire come poter utilizzare un tale bene rispettando gli scopi indicati dalla donatrice. Fu così deciso di proseguire nelle attività agricole della Fattoria, utilizzando i proventi per il sostegno: in parte, dei servitori a pieno tempo e in parte dell’orfanotrofio ‘Istituto Giuseppe Comandi’ di Firenze.
Nel 1948 avvenne la svolta che negli anni ha portato Poggio Ubertini ad essere quello che è oggi. Un giovane fratello di Genova, Giona Prencipe, dopo aver frequentato alcuni Campi biblici in Svizzera, ebbe dal Signore la visione (e la chiamata!) per organizzare in Italia iniziative analoghe, che permettessero ai giovani delle varie chiese locali di incontrarsi per un breve periodo dell’anno per studiare in modo intensivo la Parola di Dio. Questa visione incontrò il favore e la comunione dei fratelli anziani delle chiese di quel tempo, ma si rendeva necessario un luogo dove poter sviluppare, a un costo accessibile, quest’iniziativa. Fu così che i fratelli di via della Vigna Vecchia indicarono a Giona proprio Poggio Ubertini. A dire il vero, i fratelli anziani della chiesa di Firenze avrebbero voluto usare Poggio già prima del ‘48, ma non poterono farlo perché era impensabile, durante il regime fascista, radunare insieme tanta gente; per questo gli stessi fratelli raccomandavano a quanti volevano incontrarsi a Poggio Ubertini ‘di andarvi in piccolo numero’.
Così, per l’intraprendenza del fratello Giona, furono allestite delle camere di fortuna con sacchi di paglia come materassi, una cucina, una sala da pranzo e anche una sala di riunione all’aperto o nel garage, in caso di pioggia. Il 14 settembre 1948 ebbe così inizio il primo Campo di studi biblici per giovani nella Fattoria di Poggio Ubertini. L’anno successivo, a questo Campo se ne aggiunsero altri due: uno per ragazzi e uno per ragazze.
I fratelli videro in questo uso particolare dell’eredità Baldelli una più completa realizzazione degli scopi indicati dalla stessa: infatti durante i Campi l’Evangelo veniva annunciato (e tanti partecipanti donavano la loro vita a Cristo!), inoltre le chiese locali dalle quali provenivano i giovani ne risultavano benedette ed edificate. I Campi organizzati da Giona Prencipe sono risultati particolarmente benedetti dal Signore anche per la loro durata, infatti il caro Giona ritenne conclusa la particolare missione che Dio gli aveva affidato nel 1997, allo scadere del 50° Campo! Intanto nel 1970 la storia di Poggio aveva subito un’altra svolta, voluta dagli anziani delle Assemblee italiane. Da questo anno, agli ormai tradizionali Campi di Giona Prencipe, si erano aggiunte altre attività, soprattutto nei ponti festivi di primavera e di autunno, fu perciò deciso di porre fine alle attività della Fattoria (anche per sopraggiunte difficoltà organizzative ed economiche nel gestirla) e di iniziare una sua radicale trasformazione che consentisse lo svolgimento di Campi e Convegni di studio biblico nell’arco di tutto l’anno.
Furono venduti buona parte dei terreni, conservando soltanto i nove ettari di vigneto e di oliveto adiacenti la recinzione della Fattoria.
Il 29 maggio ‘76 fu inaugurato, con una festa nel nuovo Auditorium, il Centro Evangelico. Da questa data, il complesso, ormai interamente trasformato, fu messo a disposizione di chiese locali o di gruppi di fratelli che sentissero dal Signore la chiamata ad organizzare Campi e Convegni di studio biblico, iniziando a svolgere completamente la funzione che ha ancora oggi.
Nel 1985 il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Morale ‘Opera delle Chiese Cristiane dei Fratelli’, su preciso mandato dei fratelli Anziani delle Assemblee, decise di affidare la gestione di Poggio ad una associazione denominata ‘Associazione Centro Evangelico Poggio Ubertini’ (A.C.E.P.) la quale ricevette l’uso del Centro in comodato gratuito dall’Opera, che ne rimase (e ne è tuttora) proprietaria.
Di questa Associazione possono essere Soci sorelle e fratelli di chiara fede evangelica, appartenenti a chiese locali dei Fratelli ed in comunione con la propria assemblea.
In tutti questi anni di servizio da parte dell’A.C.E.P., le attività spirituali (agapi, campi e convegni) svolte nel Centro Evangelico di Poggio Ubertini hanno conosciuto un graduale incremento, grazie anche al potenziamento dei servizi e delle comodità. Negli ultimi anni quindi il Centro Evangelico ha avuto una utenza media di oltre 150 giorni all’anno.
L’A.C.E.P. ha inoltre ottenuto dal Comune di Montespertoli la classificazione del Centro come struttura ricettiva senza fini di lucro, cioè come ‘Casa per Ferie’.
Il Centro viene oggi concesso in uso ai Soci che, in comunione con la propria chiesa locale, siano chiamati dal Signore ad organizzare attività di studio della Parola di Dio.
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